I bambini mangiano quello che vogliono loro

(lo svezzamento secondo il pediatra allergologo Filippo Favuzza)

 

Lo svezzamento è il passaggio da una dieta esclusivamente lattea all’introduzione graduale delle pappe che contengano tutti i micro e macro-nutrienti necessari al corretto accrescimento del bambino dopo i primi mesi di vita.

Il piccolo deve avere acquisito alcune competenze motorie, ovvero il controllo quasi totale del capo in modo che possa stare sul seggiolone (questo di solito già avviene già tra il 4° e il 5° mese), saper compiere movimenti fini con gli arti superiori così che possa portare le mani in bocca o impugnare il cucchiaino, sia con l’aiuto della mamma che di altre figure familiari, come il papà, la nonna, la tata, nella mia esperienza fondamentali per supportare il processo di separazione mamma-bambino che lo svezzamento necessariamente comporta.

In ambito pediatrico si è soliti consigliare l’inizio dello svezzamento dopo il 6° mese. In realtà può essere anticipato nella finestra temporale che va dal 4° al 6° mese. Lo starting dipende da diversi fattori, dallo stato nutrizionale del bambino, dalle abitudini familiari e dal rischio personale di sviluppare un’allergia, pertanto rimane una scelta individualizzata e a discrezione del pediatra.

L’inizio dello svezzamento viene vissuto sempre dai genitori sia con curiosità ma allo stesso tempo con il timore che il bimbo possa rifiutare questo o quel cibo. Un suggerimento pratico, che nella mia esperienza si rivela molto efficace, è quello di far assaggiare più volte lo stesso cibo, sia che venga accettato o meno. Ad esempio si inizia a 4-5 mesi con la frutta, mela o pera: se si fornisce la mela e il bimbo la sputa e l’indomani si cambia immediatamente con la pera, e anche questa non viene assunta, il bimbo potrebbe non riconoscere adeguatamente i diversi sapori. Pertanto sarebbe opportuno provare con lo stesso frutto almeno 3-4 giorni consecutivi sia in caso di successo e di gradimento, sia in caso di rifiuto; questo per dare al bambino il tempo di fare la sua esperienza con un sapore nuovo, anche se questa non si rivela immediatamente piacevole. Non temete, questa frustrazione può essere tollerata. Questa regola vale per tutti i nuovi cibi che si introducono anche nella pappa. Un’ulteriore indicazione che ritengo utile per i genitori, è quella di permettere al bambino di fare esperienza del cibo con tutti i suoi sensi, vale a dire è bene che il bambino non soltanto assapori il cibo nel piatto ma che veda qualcosa che stimoli il suo interesse e al contempo possa toccarlo e annusarlo.

La prima pappa prevede una base di brodo vegetale fatta da 150 gr di un filtrato di 1L d’acqua, dove sono state fatte bollire patate, carote inizialmente, e poco dopo anche le zucchine, su cui vanno aggiunti 3-4 cucchiai di un cereale (crema di riso o mais e tapioca e subito dopo multicereali che contiene il glutine), 1-2 cucchiaini d’olio d’oliva, 1-2 cucchiaino di parmigiano reggiano stagionato almeno 24 mesi e ½ liofilizzato o omogeneizzato di carne (liofilizzato se siamo tra il 4° e il 5° mese, omogeneizzato dai 5 mesi compiuti). Si introdurranno prima carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) successivamente carni rosse. Le società scientifiche consigliano, per un problema di maturità intestinale di introdurre carne fresca omogeneizzata solo dopo il 6° mese, quindi all’inizio è preferibile utilizzare liofilizzati o omogeneizzati. Primi frutti saranno mela o pera fresche grattugiate; se omogeneizzate preferire quelle preparate come una polpa, più vicina al frutto fresco. Successivamente al 5°-6° mese si potrà dare la prugna, la banana al 6° mese. Uno schema tipo di svezzamento dal 6° mese prevede latte al mattino, merendina di frutta a metà mattinata, prima pappa a pranzo, merendina di frutta al pomeriggio, la seconda pappa a cena, latte prima di andare a letto. In realtà il latte può essere fornito più volte, dipende dalle abitudini del bambino o se è allattato esclusivamente al seno, laddove il bimbo , ad esempio, potrebbe richiedere ancora il latte materno anche di notte, poiché questo dopo il 6° mese ha prevalentemente un significato più psicoaffettivo che nutrizionale.

Dopo queste indicazioni di massima, che fanno riferimento allo starting dello svezzamento, concludo dicendo che non si tratta di prescrizioni ma pratici suggerimenti, ogni mamma deve trovare la propria modalità ma che sia anche la più consona al suo bambino, sempre affidandosi ai consigli del proprio pediatria di fiducia.

Vi lascio con una classica massima della pediatria ovvero: “i bambini mangiano quello che vogliono loro!”.

 


 

 

 

 

 

 


 

 

"Non si tratta di prescrizioni ma pratici suggerimenti,

ogni mamma deve trovare la propria modalità ma che sia anche la più consona al suo bambino,

sempre affidandosi ai consigli del proprio pediatria di fiducia."